Mandarino
Descrizione
Il mandarino è uno degli agrumi più amati per il suo sapore dolce, la buccia sottile e facilmente rimovibile, e le dimensioni contenute che lo rendono pratico da mangiare anche fuori casa. Cresce su piccoli alberi sempreverdi dalle foglie lucide e profumate, spesso coltivati in agrumeti lungo le coste italiane, soprattutto in Sicilia, Calabria e Campania. A seconda della varietà, la raccolta inizia tra novembre e dicembre e può durare fino a marzo. Le varietà più comuni includono il mandarino comune, dal profumo intenso e molti semi, il clementino, più dolce e senza semi, e il tardivo di Ciaculli, originario della zona di Palermo e molto apprezzato per la sua aromaticità.
Caratteristiche
Il mandarino ha una polpa succosa, dolce e intensamente profumata, suddivisa in spicchi facili da separare. Si consuma fresco, ma è spesso usato anche per preparare spremute, marmellate, canditi, liquori (come il mandarinetto) e dolci. Anche la scorza, ricca di oli essenziali, è utilizzata in cucina, ma solo se proveniente da agricoltura non trattata. La parte edibile è la polpa interna e, in alcune ricette, anche la buccia grattugiata o candita.
Proprietà
- Ricco di vitamina C, utile per il sistema immunitario
- Fonte di fibre, vitamina A, flavonoidi e potassio
- Ha proprietà antiossidanti e aiuta a combattere i radicali liberi
- Leggero e idratante, ideale come spuntino
Origine
Il mandarino è originario dell’Asia sud-orientale, probabilmente dalla Cina, dove veniva coltivato già tremila anni fa. Il suo nome deriva dai “mandarini”, alti funzionari dell’impero cinese, a cui il frutto veniva spesso offerto come dono prezioso. Dall’Asia si è diffuso nel bacino del Mediterraneo attraverso scambi commerciali e nel XIX secolo ha trovato in Italia un habitat ideale per diventare uno dei simboli dell’inverno mediterraneo.
Curiosità
Tra tutti gli agrumi, il mandarino è quello più facile da sbucciare e per questo è sempre stato molto apprezzato anche dai bambini. In molte famiglie era usanza trovarne uno nelle calze della Befana come simbolo di buon auspicio. La varietà tardivo di Ciaculli è nata spontaneamente in un agrumeto palermitano e oggi è considerata una delle più pregiate, tanto da essere inserita nei Presìdi Slow Food.
In alcune tradizioni contadine si usava appendere spicchi di mandarino essiccati nelle credenze o nei sacchetti della biancheria per profumare naturalmente gli ambienti. Il suo profumo, dolce e fresco, continua ancora oggi a evocare l’inverno più autentico e i piccoli gesti familiari di una volta.


