Scarola
Descrizione
La scarola è una varietà di indivia a foglia larga e arricciata, dal colore verde chiaro e con un cuore tenero e croccante. Si presenta come un cespo voluminoso e aperto, con foglie ondulate e leggermente più spesse rispetto a quelle delle lattughe. Appartiene alla stessa famiglia dell’indivia riccia, ma si distingue per un sapore più delicato e meno amaro. La pianta cresce bene nei climi temperati, resiste abbastanza bene al freddo e viene coltivata sia in campo aperto che in serra. Si semina da fine estate e si raccoglie tra ottobre e marzo, rendendola un ortaggio tipicamente autunnale e invernale.
Caratteristiche
La scarola ha un gusto fresco, leggermente amarognolo ma più dolce rispetto ad altre indivie. Le foglie esterne sono più croccanti e saporite, quelle interne più tenere e delicate. Si consuma sia cruda, in insalata, che cotta: saltata in padella con aglio e olio, stufata, gratinata o come ripieno per pizze, focacce e torte salate. È molto utilizzata nella cucina napoletana, dove diventa protagonista della celebre pizza di scarole con olive, capperi e acciughe.
Proprietà
- Ricca di fibre, vitamina A, C e K
- Contiene acido folico, potassio e antiossidanti
- Favorisce la digestione e ha effetto depurativo
- Basso contenuto calorico, ideale nelle diete leggere
Origine
La scarola ha origini antichissime e si ritiene che fosse già conosciuta dai Greci e dai Romani, che ne apprezzavano le proprietà depurative. Probabilmente derivata da specie selvatiche di cicoria e indivia, si è poi diffusa in tutta Europa, trovando in Italia uno dei principali paesi coltivatori. Nel corso del tempo ha dato origine a numerose varietà locali, alcune delle quali si conservano ancora oggi come tradizione orticola regionale.
Curiosità
La scarola è una delle protagoniste delle tavole invernali del Sud Italia, tanto da essere legata a molte tradizioni natalizie, specialmente a Napoli. La pizza di scarole era il piatto della vigilia, priva di carne ma ricca di sapore grazie agli ingredienti conservati come olive nere, uvetta, acciughe e pinoli.
Spesso negli orti familiari si lasciava la scarola in campo anche sotto la neve, perché il freddo ne ammorbidisce le fibre e ne smorza l’amaro. In alcune zone si usava coprire i cespi con cassette o teli per ottenere un cuore ancora più tenero e dolce. La sua capacità di adattarsi a molti usi in cucina l’ha resa un ingrediente irrinunciabile della tradizione contadina, semplice ma versatile.

